Novembre 6, 2023 Manuela Scherillo

De Niro in tribunale.

Maltrattava la sua ex assistente: sarà vero?

 

Dodici milioni di dollari. E’ questa la cifra richiesta a Robert De Niro dalla sua assistente, Graham Chase Robinson, che lo accusa di maltrattamento, sfruttamento e sessismo. “Mi sottopagava, faceva commenti sessisti e mi assegnava compiti stereotipicamente femminili”.

 

La donna, che ha lavorato con la star di Hollywood per 11 anni, sembra decisa a farsi risarcire per una serie di “battute sessuali” fatte in sua presenza, ma anche per le telefonate ricevute da De Niro oltre l’orario lavorativo.

 

Dal canto suo, invece, l’attore statunitense non solo ha smentito quasi tutto, ma ha anche controbattuto citando la sua ex assistente a sua volta in giudizio. La richiesta di Robert nei confronti di Graham Chase Robinson è di 6 milioni di dollari. Le accuse di De Niro nei confronti della ex assistente riguardano l’aver usufruito del suo denaro per soddisfare dei bisogni personali e per svagarsi. La Robinson avrebbe speso, secondo le accuse, numerose migliaia di dollari per comprarsi del cibo e per viaggiare e per aver trasferito sul suo conto personale l’equivalente di 450mila dollari in miglia.

Ma andiamo a spulciare qualche altro dettaglio del processo.

Quale sarà la verità? Ecco qualche dettaglio del processo

 

Forti sono state le accuse che la Robinson ha mosso nei confronti di De Niro nel corso del processo, che si è tenuto al tribunale di New York. E non meno importanti sono stati i toni dello scontro tra le due parti, che ha portato l’attore hollywoodiano persino a perdere la pazienza per alcuni istanti.

 

Mentre l’ex assistente accusa il due volte premio Oscar De Niro di averla trattata come una “moglie d’ufficio“, l’attore fa cenno a tutte le volte che la Robinson ha trascorso il suo orario d’ufficio ingozzandosi di cibo davanti a Netflix. Mentre lei racconta di quando riceveva telefonate anche di notte, lui parla di tutte le volte che le ha permesso di lavorare da remoto. De Niro nega anche che la abbia chiamata in orari poco opportuni, se non quando “mi spaccai la schiena cadendo dalle scale”. ” Le ho chiesto di fare qualsiasi cosa nei limiti del possibile, nei limiti del suo lavoro”, ha dichiarato De Niro nel corso del processo.

 

L’ex assistente dice di essere stata usata talvolta persino per “grattare la schiena” del suo datore di lavoro. Ma De Niro sbotta: “Vergognati, Chase Robinson!“. A dire dell’attore, che ammette di essersi fatto grattare la schiena un paio di volte, sarebbero tutte “sciocchezze”. “E’ ridicolo – ha affermato poi De Niro – tutte le piccole cose con cui cerca di incastrarmi”.

 

La donna accusa inoltre l’attore americano di aver recato “danni emotivi e alla sua reputazione”. Il suo avvocato, inoltre, dichiara: “Il signor De Niro è uno degli individui più conosciuti, benestanti e potenti nel settore dell’intrattenimento. Chase temeva che non le avrebbe scritto una raccomandazione, che non sarebbe riuscita a ottenere un altro lavoro”. Nel corso del processo viene fatto cenno anche ad un lavoro non adeguatamente retribuito. Secondo alcune testimonianze, però, la donna è arrivata a guadagnare fino a 300mila dollari all’anno.

Ma quindi… saranno veritiere tutte queste accuse, oppure si tratta soltanto dell’ennesima donna che sfrutta la sua posizione per avere notorietà e guadagnare qualche soldino in più?

 

La risposta dell’avvocato rappresentante di De Niro, Richard Schoenstein, è che la storia di Chase Robinson non è quella di “una donna indifesa soggetta a discriminazione da parte del suo datore di lavoro”, ma quella di una persona capace di creare “dissapori” e “tensioni” nell’ufficio di De Niro. A quanto pare, anche in passato avrebbe inventato reclami contro i suoi colleghi. Quegli stessi colleghi che – nel corso del processo che ha tenuto l’attore sul banco dei testimoni per 90 minuti – hanno testimoniato contro di lei.

 

Mentre tutti aspettiamo di sapere quale delle due versioni presentate in tribunale sia quella più veritiera, diamo uno sguardo alle altre accuse di assistenti nei confronti delle star di Hollywood.

Hollywood è un ambiente tossico

 

Lo hanno affermato in molti. Tant’è che nel 2019, molti assistenti personali di vip americani hanno usato l’hashtag #PayUpHollywood per testimoniarlo. Proprio in tale contesto sono venute fuori storie di assistenti di personaggi come Naomi Campbell, che nel 2007 avrebbe tirato un telefono addosso alla sua segretaria. Altra testimonianza è quella del personal assistent di Christian Bale, che ha scritto addirittura un libro sul suo sfruttamento lavorativo. A quanto pare, sarebbe stato costretto ad annusare le ascelle di Bale prima di ogni red carpet!

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